Al momento stai visualizzando Suicidi in carcere, il silenzio della politica

Il numero di morti per pena non cessa di crescere, una mattanza senza fine che questa volta punta i riflettori sul personale penitenziario, uomini e donne che scelgono la via della giustizia e del rigore morale ma che nei fatti vivono la loro giornata lavorativa all’Interno degli istituti penitenziari – chiaramente – da innocenti.
Ieri nella questura di Verona, una poliziotta di 46 anni ha deciso di porre fine alla propria esistenza, sparandosi con la pistola d’ordinanza.
È Il 49esimo suicidio nel comparto difesa – sicurezza dall’inizio dell’anno che, sommato ai suicidi dei cittadini e delle cittadine detenute che avvengono in carcere, definisce l’aspetto di una strage infinita di esseri umani.
Il silenzio imbarazzante della politica, maggioranza e opposizione, non fa altro che definire il carattere dello stato Italiano che altro non è che uno stato criminale.
Ministra Lamorgese, dove sei?
Eleonora Gazziano, responsabile Diritti Umani con delega art. 3 e 27

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