Come regalo di Natale 2025, la pace tra Ucraina e Russia significherebbe rimettere al centro ciò che la dottrina sociale della Chiesa richiama con forza:
la dignità di ogni persona, il rifiuto della guerra come strumento ordinario, la pace fondata sulla giustizia, non sulla vendetta.
Da una sensibilità democristiana, la pace non è resa né propaganda:
è negoziato, mediazione, sicurezza reciproca, ricostruzione, diritto internazionale rafforzato.
È il coraggio di fare ciò che De Gasperi e Moro chiamavano politica alta, capace di guardare oltre il consenso immediato.
Che il Natale 2025 possa davvero portare:
il cessate il fuoco,
il ritorno dei prigionieri,
la tutela delle minoranze,
l’avvio di una riconciliazione europea che renda impossibile nuove guerre.
Pregare per la pace è necessario.
Lavorare politicamente per la pace è un dovere.
Che questo desiderio diventi impegno, in Europa e nel mondo.
🎄 Che il prossimo Natale sia davvero Natale.

—-a. Cura del Coordinamento nazionale ed interregionale della comunicazione della Democrazia Cristiana—-